Lunedì 6 Maggio 2024

Nuoto, negano il minuto di silenzio. Atleta spagnolo fermo ai blocchi

Il comitato di Budapest aveva rifiutato a Fernando Alvarez la richiesta per onorare le vittime di Barcellona. L'iberico è rimasto immobile mentre gli altri atleti si tuffavano

Fernando Alvarez fermo per rispetto alle vittime di Barcellona (da youtube)

Fernando Alvarez fermo per rispetto alle vittime di Barcellona (da youtube)

Budapest, 20 agosto 2017 - Il comitato dei Mondiali Masters di nuoto di Budapest ha rifiutato la sua richiesta di eseguire un minuto di silenzio per le vittime di Barcellona. Così, il campione spagnolo Fernando Alvarez ha deciso che quel minuto se lo sarebbe preso lo stesso, per onorare i morti degli attacchi terroristici. E' rimasto fermo ai blocchi di partenza della piscina, mentre tutti si tuffavano e cercavano la vittoria e una medaglia.

“Non mi importa comunque – ha dichiarato -, mi sento molto meglio così, anche perché certe cose non valgono tutto l’oro del mondo”. Il nuotatore, sconvolto come il resto degli atleti dagli attentati terroristici che hanno colpito la sua nazione, aveva chiesto alla federazione un minuto di silenzio, per ricordare le vittime della Rambla. Ma il programma era serrato e gli organizzatori gli hanno fatto sapere che non c'era tempo.

"Mi hanno detto che non si poteva perdere nemmeno un minuto e così ho deciso di prendermelo da solo" ha spiegato al quotidiano El Español il campione, scelto per i Mondiali Masters di nuoto, una competizione aperta ad atleti con un'età uguale o superiore a 25 anni, divisi in categorie in base all'età.

Questa la sua testimonianza integrale al giornale El Español: “Avevo già nuotato venerdì nei 100m, poi i fatti di Barcellona hanno sconvolto un po' tutti e così venerdì ho deciso di mandare una mail al presidente, visto che ne avevo ricevuta una da loro per partecipare alla festa di chiusura. Non ho ricevuto risposta. Così, prima della gara dei 200m, sono andato a parlare ancora con la direzione, ma mi han detto che non potevano farci nulla perché non si poteva perdere nemmeno un minuto visto lo schedule già prefissato della giornata. I fatti di Barcellona hanno colpito tutti, non solo noi spagnoli, e credo sarebbe stato un buon gesto. E così quel minuto me lo sono preso comunque, fermo sul blocco mentre tutti si tuffavano. Non mi importa comunque, mi sento molto meglio così anche perché certe cose non valgono tutto l’oro del mondo”.